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Discussione: OMAGGIO AD UN GRANDE VECCHIO RALLISTA

  1. #1
    tonyrigo
    Guest

    OMAGGIO AD UN GRANDE VECCHIO RALLISTA


    Siamo alla fine degli anni 60.

    Sulle scene del rallismo mondiale compare un corpulento ragazzotto del 1946 che beve birra in quantità.
    Il suo modo di fare, i suoi gesti, i suoi pochi capelli (che se non ricordo male erano rossi), lo fanno sembrare più uno scaricatore di un porto del nord che un pilota di auto da corsa.
    Quel ragazzotto di là a breve rischierà di vincere il rally di Svezia, una delle prove più importanti del Campionato Europeo Rally (il campionato mondiale piloti è nato nel 1979 e la coppa FIA mondiale piloti è nata nel 1977, vinta dall'indimenticabile DRAGO: Sandro MUNARI) e comunque la più difficile, dove oggi sulle incredibili WRC 4X4 i più forti protagonisti toccano punte di 200 km/h, facendo salti di anche oltre 50 metri, sulle strade innevate e ghiacciate del profondo nord Europa.
    Allora le vetture erano diverse, si vincevano i rally con vetture che oggi farebbero sorridere.
    Ma le velocità(censurato), anche oggi, sarebbero da paura comunque, tenuto conto del fondo stradale.

    Una di queste era una delle più improbabili vetture mai apparse sulle scene del rallismo mondiale:
    la SAAB SCANIA 96 V4.
    Trazione e motore anteriore, nasce nel 1963 con un propulsore a 2 tempi da 750 cc. e ben 55 HP.
    Negli anni poi la cilindrata aumenta e si giunge ai 1.600 - 1.700 cc , con potenze che si avvicinano ai 100 HP.
    Agli esordi fu il grande Erik Carlsson il suo più grande interprete, che vinse il Monte Carlo nel 62 e 63 ed anche il RAC in quegli stessi anni.
    All'inizio degli anni 70 la SAAB sente il passare degli anni, ben altre e più competitive vetture sono apparse sulle stradelle dei rallies: la MINI COOPER, la ALPINE RENAULT, la LANCIA FULVIA HF, la sempreverde PORSCHE 911¦
    Incomincia a muovere i primi passi anche quella che verrà definita la "ammazza rally" o "la bestia": la LANCIA STRATOS.

    Ma c'è sempre quel ragazzotto del nord che riesce ad andare ancora dannatamente forte con la vecchia ed asmatica SAAB: si chiama STIG BLOMQVIST e cambierà definitivamente la tecnica di guida nei rally.

    Le vecchie TA da rally ovviamente smusano che è un piacere, i piloti cercano in tutti i modi di far "inserire" in curva il muso delle loro vetture faticando non poco tra pendoli e freni a mano per sbilanciare le vetture.
    Si cercano assetti fortemente sovrasterzanti in rilascio per favorire lâ'inserimento, con il risultato di rendere difficile la vettura sul veloce.
    Poi arriva STIG e si chiede: abbiamo due piedi, ma quello di sinistra non fa praticamente nulla, e allora perchè non usarlo?
    Da questa geniale intuizione nasce un nuovo modo, dedicato all'inizio alle sole TA, di sbilanciare la vettura con IL PIEDE SINISTRO.
    Con il gas a chiodo ed il piede sinistro che spinge con forza sul pedale del freno si ottiene una sorta di effetto "freno a mano" senza dover togliere le mani dal volante, inoltre anche sul veloce si può rallentare e sbilanciare la macchina per correggere eventuali smusate senza lavorare sul gas.
    Questa tecnica cambia radicalmente il modo di interpretare le TA nel mondo dei rally, di là a pochi anni tutti i più forti piloti utilizzeranno questa tecnica per inserire e sbilanciare a piacimento la vettura.

    Ma dobbiamo aspettare una quindicina d'anni perchè la tecnica si evolva e si giunga a quella che adesso si chiama "LA DANZA DEI PIEDI".
    Siamo intorno alla prima metà degli anni 80', si affacciano sul palco un nuovo tipo di vetture, le prime davvero moderne, pensate e progettate per i rally.
    Mostri che faranno impallidire le nonnette da 100 HP, con i loro 500-600HP e la trazione integrale.
    Sono arrivati i GRUPPI B: l'AUDI QUATTRO prima e poi la PEGEOT 16, la DELTA S4, la FORD RS200¦
    Vere e proprie "armi finali" in grado, in accelerazione, di arrotolare l'asfalto e di sparare sassi fin sulla luna, dotate a breve di cambi sequenziali ad imbocco rapido e, successivamente, elettroattuati che consentono di cambiare marcia spesso anche senza usare la frizione.

    Adesso si che si può DANZARE CON I PIEDI!

    Se osservate nei vari camera car dei grandi campioni il lavoro dei piedi, vedrete che esso è continuo e frenetico, una vera danza dei piedi, insomma.
    Il gas è spessissimo a chiodo e il piede sinistro è sempre a lavorare sul freno per sbilanciare o bilanciare a piacimento la vettura, gesta tutte eseguite in perfetta sincronia con il volante che si muove continuamente seguendo gli input di dati che vengono trasmessi dalla centralina, dal computer di guida, che ogni pilota ha in dotazione dalla nascita:
    il proprio SEDERE !!!

    Insomma quel ragazzotto svedese che ha corso nel mondali rally, tra una pinta di birra e l'altra, fino alla veneranda età(censurato) di 60 anni, concludendo i propri 40 anni di guida con l'ennesima partecipazione allo SVEDISH RALLY, non lo sapeva. Lui voleva solo far correre di più quel barcone asmatico della sua SAAB, ma ha cambiato il modo di guidare di tutti i rallisti.

    E la sua vittoria nel 1984 del titolo mondiali piloti rally con la AUDI QUATTRO è stato il sugello di questa inventiva e di una classe inimitabile, laddove gli altri si ritiravano a letto presto prima della gara, mentre lui tirava mattino nel pub locale, per poi brandeggiare un boccale prima di salire sul palco del vincitore di un rally mondiale.
    E 11 volte ci è salito sul gradino pù alto del podio, 33 a podio e 75 le sue partecipazioni
    ...
    Oggi, con l'avvento definitivo dei cambi sequenziali elettroattuati, quasi tutti, anche in pista, frenano di sinistro.

    Del resto i giovani pistaioli non dovrebbero nascere con i Kart?
    Ma là si frena da sempre di sinistro!!!

    Con le ns. CORVETTONE dotate di cambio manuale la manovra non è che sia proprio agevole, perchè si deve fare i conti con l'alternanza dell'utilizzo della frizione a quella del freno con il sinistro, con il risultato che se in staccata devi cambiare marcia è impossibile frenare di sinistro, a meno di utilizzare una tecnica ancora più sofisticata (e non semplicissima) che consiste nell'iniziare la frenata di destro facendo la doppietta in scalata per poi continuare di sinistro, affiancando per un attimo il piede sinistro sul pedale del freno già(censurato) parzialmente occupato dal destro.
    Questo perchè il piede destro, facendo il punta - tacco (o meglio il pianta - pianta, per capirci), non occupa mai l'intero pedale del freno.
    Ma il rischio è quello di perdere la presa del pedale del freno con il sinistro in questo caso, visto il poco spazio a disposizione.
    Per fortuna l'infinito e pastoso motore delle ns. vetture richiede un uso del cambio molto minore di altre supersportive stradali e quindi un pè di spazio all'utilizzo della "TECNICA DEL PIEDE SINISTRO" rimane.

    Comunque, una volta imparato, l'uso del sinistro è utile in molte situazioni.

    Personalmente lo uso anche su strada in determinate condizioni, anche non "sportive", pensate ad esempio ad una rotonda affrontata magari con il bagnato a velocità(censurato) eccessiva.
    Cosa fa la ns. grossa TP?
    Smusa (sottosterza).
    Cosa si deve fare in questo caso?
    Le scuole dicono: "assolutamente non aumentare l'angolo di sterzo" e cioè sterzare di più, perchè si andrebbe dritti.
    Occorre invece ridurre leggermente l'angolo di sterzo, chiudere parzialmente il gas, e ritornare al corretto angolo di sterzo.
    La manovra così impostata porta quasi sempre buoni risultati, ma può capitare che, magari perchè invece di parzializzare il gas lo si chiude bruscamente, che la vettura parta in un brusco sovrasterzo in rilascio.
    Se invece alla prima smusata teniamo il gas costante e freniamo di sinistro dolcemente e progressivamente aprendo leggermente l'angolo di sterzo (se necessaria, però, la correzione di sterzo perchè si controlla a quel punto la traiettoria più di "sinistro", che di sterzo) vedrete che la vettura rientra in traiettoria senza brusche modificazioni di assetto.

    Provare per credere, ma mi raccomando: rotonda ampia, larghissima e soprattutto deserta!

    Per chi si volesse cimentare nell'apprendimento di questa tecnica di frenata, un ultimo consiglio.
    Occorre preventivamente imparare a dosare il freno, cioè occorre acquisire sensibilità sul piede sinistro.
    La sensibilità in frenata con il sinistro è all'inizio nulla.
    Significa che, abituati a spingere solo il pedale della frizione, si esercita una forza colossale sul pedale tirando una frenata da PANIC STOP ogni volta.

    Allora si può fare in due modi.

    Per chi ha una vettura con il cambio automatico incominci a provare a guidare la vettura come un KART: piede destro sul gas e sinistro sul freno.

    Per chi ha solo una manuale a disposizione incominci a prendere sensibilità frenando tutti i giorni per arrestarsi ai semafori (ovviamente dopo aver preso un pò di sensibilità) mettendo in folle molto prima ed arrestandosi frenando di sinistro.

    Non è immediato, ma dopo 1-2 mesi di esperienza, frenerete di destro, quanto di sinistro.

    Tra l'altro con le automatiche, una volta che avrete preso la comoda abitudine di frenare sempre di sinistro, vi accorgerete che nel traffico cittadino è comodissimo avere il piede sempre pronto a pinzare per evitare di tamponare qualcuno o evitare di metter sotto un pedone.

    Ovviamente a quel punto il rischio è ... essere tamponati!!!



    E allora:

    GRAZIE GRANDE VECCHIO RALLISTA,

    GRAZIE GRANDE, GRANDE STIG!!!


  2. #2
    Tony,

    Sono solo a metà del tuo racconto ma ho già la pelle d'oca. Tra nomi come Munari, Blomqvist, Stratos e Fulvia HF io non reggo e mi faccio prendere dall'emozione....... ..[:I]

  3. #3
    tonyrigo
    Guest
    Ciao MAURO,
    non dimenticare il grande ERIK CARLSSON.

    Anche per me è un pilota poco conosciuto, in quanto, nonostante io non sia proprio di primo pelo, egli correva quando io dovevo ancora nascere essendo nato lui nel 29 ed io nel 58.
    Per cui ho letto di lui non in AUTOSPRINT e ROMBO, le mi letture preferite in gioventù, ma solo nei libri.

    Comunque ERIK ha fatto la storia degli albori del primo rallismo vero.

    Qui qualche notizia:

    http://en.wikipedia.org/wiki/Erik_Carlsson
    Ci sono anche le foto della mitica SAAB 96 ...

    Tra l'altro si contende con STIG l'invenzione, che io ho un pò romanzato, del "piede sinistro".

    Anche se certamente è BLOMQUIST che l'ha portata al suo apice e la ha diffusa nel mondo ...

    Qualche anno fa ricordo di aver letto su AUTOSPRINT che guida ancora su neve e ghiaccio ad alta velocità al volante di vetture storiche e moderne, dando lezioni di stile un pò a tutti a quasi 80 anni ...

    Ma a questo riguardo Vi scriverò prossimamente un'altra storia, raccontatami da un amico concittadino e negli anni ottanta navigatore di successo in Italia ed Europa ...

  4. #4
    E di Walter Rohrl classe 47 che mi dici? Anche lui con l'AUDI QUATTRO ci ha lasciato bei ricordi.....

  5. #5
    Io invece mi ricordo delle camminate di kilometri in piena notte con la neve prima della chiusura della ps a valstagna, e non solo, dove passava il drago con la sua hf. ma non solo lui mi vien in mente amilcare ballestrieri, perissinot, adartico vudafieri, e molti altri che ora mi sfugge il nome ma non meno importanti, era uno spettacolo, essendo io del 53 mi sà che molti del forum neanche sanno chi siano.
    Riguardo alla tecnica del freno col sinistro quando mi consegneranno la giallona qualche prova la voglio fare anche perchè a parte una fulvia montecarlo io possiedo solo trazioni posteriori e di tecnica di guida al limite con le ta non hò dimestichezza.
    pugnali53
    c6 z06 gialla

  6. #6
    TONY......E' EVIDENTE CHE SE AVESSI TIRATO SINO ALLE 3 COME ABBIAMO FATTO NOI SALTANDO SULLA PISTA DEL GROP,










    E NON ANDANDONETE ALLA MEZZANOTTE CON LA SCUSA CHE I "MAGLIALI" A QUELL'ORA SONO A LETTO....







    ......NON TI SAREBBE NATA L'IDEA DEL RACCONTARCI LA STORIA DEL DICK ALLE 8 DI IERI MATTINA!!!









    C2 1964 327/365 4sp (VENDUTA)

    Z06 2007 Ron Fellows Edition n.140

  7. #7
    Fellow, stai forse cercando di dirci qualcosa? [:80]

  8. #8
    Comunque per rimanere nel tema della guida con i 2 piedi...... nel 1972 avevo da poco compiuto 23 anni e guidavo il mio taxi sulle strade di Sydney, fu la prima mia auto con cambio automatico e aria condizionata, non dimenticate che eravamo la generazione della fiat 500 con la doppietta altrimenti le marce non entravano, cosi appresi l'arte di guidare il taxi .......piede leggero e una media di 12 ore al giorno di guida, a quell'età mi risultò molto facile apprendere la tecnica del sinistro sul freno, esssa mi fu insegnata dai vecchi tassisti........cosi da poter arrivare con il mio Ford Falcon 8 cilindri allo stop e ripartire immediatamenete utilizzando i 2 piedi .....importante visto il numero industriale di stop che c'erano in quella città che sviluppava 60km di ampiezza.

    http://www.uniquecarsales.c om.au/pls/unique/!csc_vehicle_photos. unique_private?selec ted_pid=10003665&pid =10003678&pid=100036 58&pid=10003638&pid= 10003641&pid=1000364 5&pid=10003656&pid=1 0003674&pid=10003665 &pid=10003635&pid=10 003630

    ma per chi ha usato da sempre il piede sinistro sulla frizione è molto più facile acquisire la tecnica sui kart.

    NB Dimenticavo di dirvi che la guida era a destra ma il freno rimaneva a sinistra.....tanto per rendere le cose più facili...ihihihih

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  9. #9
    Citazione:Messaggio inserito da Tatoz

    Fellow, stai forse cercando di dirci qualcosa? [:80]

    ...hai ragione Mauro, ero in filo diretto con Tony e mi sono dimenticato di mettere il referente.


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  10. #10
    Romano, come ho fatto a non pensarci prima!

    Ehy mate, questa allora è la tua storia, se non l'hai visto devi vederlo assolutamente (in originale).


    http://www.youtube.com/watch?v=aKpX5phKTZE



    Immagine:

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