Ci state provando in tutti i modi a far desistere l’ex Gladiatore dal portarsi a casa il suo nuovo giocattolo vestito da toro, ma i risultati sono quelli che sono, ovvero nulli!
Proviamo prima a conoscere chi è questo giovane uomo nato nella Tuscia 46 anni fa, in quel piccolo paese di poco più di mille anime chiamato Canale Monterano che solo domenica 12 dicembre ha iniziato la raccolta differenziata della monnezza, ma questo vuol dire poco o niente se si pensa che lo sviluppo del paese nasce già nel 1600 per volere della famiglia Autieri che dando incarico all’architetto Gian Lorenzo Bernini, artefice delle più belle fontane di Roma tra le quali quelle di piazza Navona, di migliorarne l’aspetto urbanistico lo porterà a realizzare il palazzo Ducale diventato oggi simbolo del paese e famoso dopo che il grande Alberto Sordi ci girò la famosa scena del lancio delle “monete arroventate” di uno dei più importanti e divertenti film italiani “il Marchese del Grillo”, le comparse che furono utilizzate nelle scene per la gran parte erano della popolazione del paese stesso, è li che inizia la carriera del giovane Giampi.
Ecco questo è un punto importante da non sottovalutare quando più avanti andremo ad analizzare il comportamento di quest’uomo, il perché questa gente non abbia più la voglia di farsi “scottare le mani”.
E allora tutto diventa più facile per capire i rapporti che lui vive con le sue vetture.
Basta oggi andar indietro di 5 anni per vedere il Giampi scorazzare con una 360 Modena per le strade di Canale con la gente che al suo passare lo osannava chiamandolo al nome di “Abbbramovicccch” facendolo sentire la persona più felice del globo.
Poi! Poi cambia tutto, quando 2 anni dopo gli sfreccia sull’Aurelia una fiammante Lambo Gallardo dal colore ignorante e col suono di una moto sega.
A seguito di quell’episodio il ragazzo di Canale è già pronto a cambiare auto e titolo, quell’immagine della Lambo non lo lascia più tranquillo cosi decide di rinnegare il sogno di una vita e di partire direzione Sant’Agata Bolognese.
A nulla possono valere le grida di Mario suo padre che come ama ricordare fa lo stagnino, antico termine romano per idraulico, “non stà a buttà n’antra montagna de sordi (no l’attore)” figlio mio, gli grida dietro quando ormai il Giampy è già all’ultima casa del paese.
Meno male che a quei tempi le vetture simbolo avevano tempi d’attesa infiniti altrimenti Abramovich l’avrebbe riportato a casa quel toro romagnolo.
Si i 2 anni di lista che lo precedono fanno si che gira la sua 360 e mentre sta per ritornare a casa gli viene su un flash! Si gli avevano parlato qualche giorno addietro di una certa macchina americana con 512cv e che il concessionario di Firenze era l’unico ad averne una gialla in pronta consegna. Detto fatto il Giambi cambia idea e destinazione.
Non più Sant’Agata ma sarà Firenze a trasformare l’ex Abravomich nel futuro Gladiatore, questo senza che nessuno lo avesse previsto, tanto meno il diretto interessato, che pur di non tornare a casa con quella “rossa” ha finito per comprare la fidanzata d’america.
Nell’uscire dal concessionario per il consueto giro di prova gli si presenta un problema non previsto, st’americana pur avendo una montagna di cavalli ha una vocetta da femminuccia, questo non lo soddisfa se si pensa che sino a qualche ora prima stava per mettere le mani su una voce da toro, cosi ancora prima di ritirarla ordina che gli venga da subito iniettata una bella dose di testosterone cosi la sua nuova creatura si vede spogliata di filtri scarichi e rimappatura per potergli far riassaporare quel sound indimenticabile da macho che gli aveva dato la Lambo sull’Aurelia .
Ecco come si è trovato a girare la parte del Gladiatore sembra uno scherzo ma non è tale, è stato un ripiego a quello che era e ora ancora di più il suo vero obiettivo. Il toro di San’Agata!
No la mignottella d’America, come mi disse una volta, quando si rendette conto che come la sua gialla sembrava essere il monocolore di quel modello sino a che non ha conosciuto Ron.
Adesso ditemi voi se l’insistere con la storia del tradimento a lui lo può toccare, Zero.
Ancora peggio se gli si va a parlare di cavalli.
Quali cavalli e cavalli mi disse l’ultima volta ad Adria mentre gli somministravo l’ennesima dose di eterno secondo.
Questi so cavalli da lavoro come quelli de zio Itolo, io voglio dei puri sangue!!! Sentenziò.
Allora volete sapere come far breccia nel Giampy?
Parlategli di tutto quello che è sociale e avrete la sua attenzione, lui è un buono ma non un coione, quindi di continuare a mettere soldi nei raduni non ne vuole più sapere, ecco il motivo per cui si è trovato subito bene qui con noi perché nessuno glieli ha chiesti, ma la sua paura è che prima o poi ci ricada nel fare il Gladiatore e questo non deve più accedere.
Cosi mi è venuta un idea per scongiurare che Mario gli corra dietro gridando la solita frase. Faccio in modo che vada a investire in qualcosa che oltre a gratificarlo lo metta in condizioni di condividerlo con i suoi amici che sono tanti.
“Una bella barca”.
Si piuttosto che in 2 metri quadrati di quella cella Lambo facciamoglieli investire in un 14 metri cabinato.
Mi ricordo di quella volta che di rientro dalla Croazia venne a trovarci a Venezia con il suo gommone da 10 metri munito di 2 entrofuoribordo da 250 cv l’uno, lui sui cavalli non ha mai lesinato, regalandoci uno dei più bei fine settimana da quando sono qui sia a me che a Saetta McQueen e le nostre donne.
Quanto bene siamo stati e quanto ci siamo divertiti……..ti ricordi Giampy o ti devo mostrare le foto per farti tornare sui tuoi passi?
Guarda qui la tua Sabri con Isabella……
…..o qui mentre da Murano andavamo a Burano con la Nadia e la Mary impressionate dal sibilo dei motori….
…o qui al Lido di Venezia di fronte all’hotel Ecxelsior mentre io e Saetta ce ne andiamo a nuoto per prenotare il tavolo per il pranzo.
Rifletti Giampy perché una volta che hai versato l’assegno di zio Itolo la frittata è fatta. 30% in meno già dal giorno dopo tra IVA e svalutazione significa 70mila, metà dell’assegno.
Tieniti la Bigavette, dai via il gommone e con l’assegno sopra ti vendo la mia barca che ormai alla mia età è diventata un impegno.
Dal tuo zio Veneto con affetto.