Citazione:
Messaggio inserito da tonyrigo
Preliminarmente occorre capire se Tu sei un privato od un professionista (artigiano riparatore di veicoli, concessionario, rivenditore, ecc.), mentre mi pare pacifico che il “cliente” sia un privato.
Penso di capire (credo) che Tu sia un privato e quindi la vendita avvenga tra privati (se non è così quello che sto per scrivere non è del tutto corretto, perché si applica il c.d. “codice del consumo”).
Anche se la definizione “cliente” mi mette in difficoltà.
Ad ogni buon conto, qui di seguito, con CC indicherò il Tuo “cliente”.
Da quello che ho capito la cosa sta in questi termini:
In via verbale (cioè non scritta) Tu e CC perfezionate un contratto di compravendita (od un preliminare, ma in via verbale la differenza è difficile da percepire) ove si prevede il trasferimento di proprietà di una vettura, una caparra, un prezzo e quindi la fornitura di una serie aggiuntiva di accessori (la personalizzazione).
Non vi siete accordati, mi pare, sul momento del pagamento (consegna vettura o immatricolazione?) e unilateralmente il CC ha deciso che l’auto prima la voleva pagare all’atto della prova della sua immatricolazione (targhe) e poi tardando detta immatricolazione voleva recedere dal contratto (non vuole più l’auto).
A questo punto la cosa va distinta:
1. E’ già immatricolata, ora, la vettura a favore di CC?
2. Non è ancora immatricolata.
Preciso che quelli che seguono non sono pareri legali, ma una ipotesi accademica su come potrebbe forse essere preferibile comportarsi, anche se per una più precisa scelta occorrerebbe avere più elementi in fatto: nessuno meglio del Tuo avvocato può aiutarTi.
PRIMO CASO – GIA’ IMMATRICOLATA
Due sotto-casi.
A. vuoi il saldo prezzo e vuoi consegnarli la vettura.
Occorre intimargli l’adempimento (pagamento del prezzo) dandogli un congruo termine di pagamento (ad esempio 15 gg.).
Devi quindi inviargli una racc. a.r. contenente detta intimazione (chiedi al Tuo avvocato).
Per il pagamento del prezzo tieni presente che hai un privilegio speciale sul pagamento del prezzo, quindi puoi far vendere all’asta la vettura trattenendoti il prezzo, a condizione che l’azione venga esercitata entro l’anno dall’immatricolazion e.
A quest’ultimo proposito chiedi al Tuo avvocato che verifichi se il privilegio speciale si applichi anche fra privati, perché io l’ho utilizzato solo per i concessionari nei confronti dei privati e non mi ricordo a memoria più la cosa.
B. vuoi tenerTi caparra e vettura.
Notifichi una diffida ad adempiere ex art. 1454 c.c. (chiedi al Tuo avvocato) che gli intimi il pagamento entro 15 gg. offrendo l’adempimento (e quindi la consegna della vettura che è già immatricolata) e quindi poi chiedi al giudice (causa civile) la declaratoria di risoluzione del contratto (Ti tieni la caparra e la vettura).
Questa seconda soluzione (Ti tieni la vettura) è complicata dal fatto che la vettura è già immatricolata e quindi occorrerà una pronuncia giudiziale di risoluzione (sentenza) per far si che la vettura possa poi essere volturata nuovamente a Tuo nome.
SECONDO CASO – ANCORA IN CORSO DI IMMATRICOLAZIONE
Ovviamente questo vale solo nel caso in cui sia possibile fermare l’iter burocratico – amministrativo di immatricolazione.
Direi senz’altro ancora diffida ad adempiere ex art. 1454 c.c. e stop.
Nel senso che se non paga entro i 15 gg. dalla notifica della diffida la vettura rimane Tua e Ti trattieni la caparra.
Sarà il CC a voler, se crede azionarsi per dimostrare il Tuo inadempimento, ma la Tua posizione è di forte vantaggio (diversamente da prima): hai una vettura non immatricolata (o immatricolata già a Tuo nome) e la caparra.
Inoltre mi pare Tu abbia anche ragione sostanziale, non essendo certo quale sia l’adempimento (immatricolazione o consegna vettura da immatricolare?) e non essendo previsto un termine per l’adempimento (qualunque dei due sia tra consegna e immatricolazione).
Ciò – ovviamente – in assenza di una diffida ad adempiere ex art. 1454 c.c. da parte di CC.
Se no le cose sono ribaltate a Tuo sfavore.
IL VERO PROBLEMA PERO’ E’ UN ALTRO
Trattandosi di accordo verbale non c’è traccia dei termini sostanziali dell’accordo.
Forse neppure del prezzo finale complessivo.
Questo fa si che, in caso di giudizio (che è probabile in un caso come questo), ci si muova sulle sabbie mobili, in funzione del fatto che ciò che è realmente accaduto (realtà sostanziale) non è detto che sia ciò che si riesce a provare (realtà processuale) e quindi molto dipenderà da quello che deporranno i testi e dall’idea che si farà il Giudice dagli altri elementi indiziari.
Ammesso, e non concesso, che ci siano i testi …!!!
Che ricordo, per deporre validamente, devono aver visto e sentito di persona ciò che vi siete detti e quindi dovevano essere presenti materialmente ai Vs. incontri ed attenti alle varie discussioni ed accordi.
E se non ci sono testi si possono aprire scenari di fantasia: ad esempio come provi che i 5-6.000 versati siano la caparra e non il saldo prezzo?
O, al contrario, come può provare CC di aver versato i 5-6.000?
Ripeto la realtà processuale, non è quella sostanziale.
Quindi – CONCLUDENDO - il suggerimento finale è quello di sempre:
E’ MEGLIO UNA PESSIMA TRANSAZIONE, PIUTTOSTO CHE UNA OTTIMA CAUSA!!!
Sentilo, trovatevi, e cercate una soluzione mediata di carattere transattivo.
Un contenzioso su valori di questo genere costa, orientativamente e complessivamente (tra tutte e due le parti intendo), come la vettura in gioco (e parlo di saldo prezzo, non di caparra…).
Quindi ci suole soprattutto buon senso.