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Discussione: I furbi salgono sull'auto storica e lo Stato perde 130 milioni

  1. #1

    I furbi salgono sull'auto storica e lo Stato perde 130 milioni


    RIPORTO DA "IL TEMPO"

    Guida all'acquisto di un'auto storica. Terza puntata dell'inchiesta de "Il Tempo". l’ACI ha calcolato che solo 800 mila degli oltre 4 milioni di veicoli ultraventennali circolanti in Italia hanno valore storico.
    Benvenuti alla fiera della piccola furbizia quotidiana degli italiani per eludere le tasse sulle auto. Vessati dal fisco oppressivo e schiacciati dalla crisi che toglie soldi da dedicare alle quattro ruote, antico amore del Paese, molti hanno approfittato delle maglie larghe aperte dalla legge per far considerare auto solo «vecchie» come storiche e godere di benefifici fiscali non indifferenti. Come la riduzione del bollo che può arrivare fino al 90% dell’importo dovuto e uno sconto considerevole sull’assicurazione auto. Risultato: vincono i furbi, perde lo Stato che non incassa il dovuto e i cittadini costretti a vedere sfrecciare sulle strade macchine di vecchia generazione più inquinanti e meno sicure. I NUMERI A fare un conto di quanto il fenomeno sia diffuso è stata l’Automobile club d’Italia che ha calcolato che solo 800 mila degli oltre 4 milioni di veicoli ultraventennali circolanti in Italia hanno valore storico. Gli altri 3,2 milioni sono solo auto vecchie, poco sicure, che girano tutti i giorni, inquinano e vanno solo rottamate. A consentire questo fenomeno le maglie della legge troppo larghe nel concedere lo status di «storico» a un veicolo. CHI PERDE Il forte sconto assicurato dallo Stato alla tassa di possesso per un veicolo con più di venti anni, quando non se ne avrebbe diritto, ha comportato una riduzione di gettito per lo Stato nel solo 2013 pari a circa 130 milioni di euro. Pur salvaguardando le facilitazioni per i possessori di vere auto storiche ma con una più attenta gestione del sistema, le auto d’epoca originali avrebbero versato oltre 39 milioni di euro nel 2013 in tasse automobilistiche. L’erario avrebbe invece recuperato più di 117 milioni di euro dai veicoli ultraventennali privi di interesse storico e che per questo da assoggettare alla tassazione ordinaria. A questi vanno poi aggiunti 12,5 milioni di euro di gettito recuperabile dall’Imposta Provinciale di Trascrizione, per un totale, appunto, di quasi 130 milioni di euro. IL VERO E IL FALSO Tra questi 4 milioni di veicoli bisogna distinguere le auto "vecchie" da quelle di vero "interesse storico": solo queste ultime sono meritevoli di ogni tutela giuridica, fiscale ed economica, perché trasmettono alle future generazioni un "valore" inestimabile da tramandare. Il fatto che l'80% di questi 4 milioni di veicoli valga molto meno di 10.000 euro dimostra invece che ci sono una miriade di auto obsolete, inquinanti e poco sicure che fino ad oggi sono riuscite ad approfittare della situazione legislativa. Le motivazioni di questa stortura sta soprattutto nel fatto che la legge ha delegato ad alcuni soggetti - perfino privati - il potere di riconoscere i vantaggi fiscali ai veicoli, senza però prevedere i più opportuni strumenti di controllo su come tale potere venga poi esercitato. LE MAGLIE LARGHE Due le criticità più evidenti dal lassismo nel settore. La prima è che i possessori di auto d'epoca debbano necessariamente associarsi a un club di auto storiche per ottenere la certificazione di storicità, pagando quindi per vedere riconosciuti diritti di legge. La seconda è la mancata attuazione dell'obbligo di redigere una lista univoca di modelli universalmente riconosciuti come storici da parte di quasi tutti i soggetti menzionati nell'articolo 60 del Codice della Strada, che elenca le strutture preposte alla certificazione dei diritti dei possessori di auto d’epoca. Solo la Federazione Motociclistica Italiana lo ha fatto. Altri soggetti come l'Automobile club Storico Italiano (Asi) sono state meno attenti. Così però si è passati dai 1.500 certificati di rilevanza storica rilasciati dall’Asi nel 2011 agli oltre 130.000 del 2012. Così riporta la Manovella, house organ dell’Associazione, nel numero dello scorso maggio. Troppe dunque. LE ASSICURAZIONI Teoricamente le auto d’epoca dovrebbero essere usate di rado per partecipare ad esempio a raduni. Meno percorrenza significa bassa rischiosità e comporta uno sconto fino al 30% della tariffa. Dunque l’iscrizione all’Asi serve anche a economizzare sulla Rc auto. Le compagnia hanno fiutato il pericolo e cominciano a rifiutare la polizza a veicoli non storici ma solo vecchi. Filippo Caleri f.caleri@iltempo.it n Benvenuti alla fiera della piccola furbizia quotidiana degli italiani per eludere le tasse sulle auto. Vessati dal fisco oppressivo e schiacciati dalla crisi che toglie soldi da dedicare alle quattro ruote, antico amore del Paese, molti hanno approfittato delle maglie larghe aperte dalla legge per far considerare auto solo «vecchie» come storiche e godere di benefifici fiscali non indifferenti. Come la riduzione del bollo che può arrivare fino al 90% dell’importo dovuto e uno sconto considerevole sull’assicurazione auto. Risultato: vincono i furbi, perde lo Stato che non incassa il dovuto e i cittadini costretti a vedere sfrecciare sulle strade macchine di vecchia generazione più inquinanti e meno sicure. I NUMERI A fare un conto di quanto il fenomeno sia diffuso è stata l’Automobile club d’Italia che ha calcolato che solo 800 mila degli oltre 4 milioni di veicoli ultraventennali circolanti in Italia hanno valore storico. Gli altri 3,2 milioni sono solo auto vecchie, poco sicure, che girano tutti i giorni, inquinano e vanno solo rottamate. A consentire questo fenomeno le maglie della legge troppo larghe nel concedere lo status di «storico» a un veicolo.
    Se mi vogliono sono così, di certo non posso cambiare: perché io, di sentire dei cavalli che mi spingono la schiena, ne ho bisogno come dell’aria che respiro!! Gilles Villeneuve.

  2. #2
    Certo che "il tempo" di stronzate ne hà dette in quantità industriale su questo articolo, magari non si è chiesto perche la tassazione è così alta in italia?
    Invece di parlare di recupero delle imposte, assurde su auto che hanno più di 20 anni?
    La differenza è solo perchè in qualche altro stato della ue le storiche lo diventano a 25 anni e in italia a 20?
    Chi lo dice che le over ventenni non sono sicure, inquinano molto e andrebbero rottamate?
    A mio parere solo un decelebrato........ si è mai chiesto l'autore dell'articolo quanto costa alla natura la produzione di un'auto nuova rispetto a un piccolissimo, da verificare, aumento delle emissioni di un'auto con qualche anno in più?
    pugnali53
    c6 z06 gialla

  3. #3
    Quoto in pieno. Ma tanto si sa che questi articolo sono scritti da "giornalisti" che devo per forza alzare i toni per aumentare l'interesse.
    Però è curioso...se io guido un'auto d'epoca mi aprofitto delle "maglie larghe" delle leggi italiane...cioè rispetto la legge! Dove stà il problema?
    Ma nessuno di questi "giornalisti" si è mai andato ad informare di quanto siano "larghe" queste maglie? Io ci ho messo 18 mesi ed un sacco di soldi per avere le certificazioni della mia auto "storica"!
    Corvette C4 LT1 93 Polo green - VENDUTA -
    Corvette C5 '97

  4. #4
    Come fanno ad essere furbi se girano su auto insicure e stravecchie per cui hanno gia pagato tutto per 20anni di fila?
    Se vanno rottamate lo dice la revisione non un giornalista.
    Ex C6 Rossa LS2

  5. #5
    già hanno distrutto il mondo della auto di una certa cilindrata per la tassazione vedi tutte le C6 e macchine dello stesso tenore, che sono state esportate ma
    ma non basta hanno distrutto anche tutto l'indotto che manutenzionava queste tipo di auto e anche il consumo di carburante
    è diminuito autostrade ecc. ecc.
    ora parlano tanto di far girare l'economia
    ma hanno mai fatto un piccolo esame di coscienza se l'economia gira di più fra acquistare un panda o una corvette di 20 anni,
    euro più o euro meno il prezzo potrebbe essere equiparato ma sicuramente con la panda non faccio girare l'economia con
    la corvette si, perchè le manutenzioni costano e faccio girare l'economia da chi mi fa il lavoro a chi revisiona o produce i
    pezzi di ricambio gomme vernici olio ecc ecc
    caro governo dovestri meditare, meditare, meditare............
    C4 convertibile rossa \'87 cerchi da 18

  6. #6
    Citazione Originariamente Scritto da golia1 Visualizza Messaggio
    RIPORTO DA "IL TEMPO"

    Guida all'acquisto di un'auto storica. Terza puntata dell'inchiesta de "Il Tempo". l’ACI ha calcolato che solo 800 mila degli oltre 4 milioni di veicoli ultraventennali circolanti in Italia hanno valore storico.
    Benvenuti alla fiera della piccola furbizia quotidiana degli italiani per eludere le tasse sulle auto. Vessati dal fisco oppressivo e schiacciati dalla crisi che toglie soldi da dedicare alle quattro ruote, antico amore del Paese, molti hanno approfittato delle maglie larghe aperte dalla legge per far considerare auto solo «vecchie» come storiche e godere di benefifici fiscali non indifferenti. Come la riduzione del bollo che può arrivare fino al 90% dell’importo dovuto e uno sconto considerevole sull’assicurazione auto. Risultato: vincono i furbi, perde lo Stato che non incassa il dovuto e i cittadini costretti a vedere sfrecciare sulle strade macchine di vecchia generazione più inquinanti e meno sicure. I NUMERI A fare un conto di quanto il fenomeno sia diffuso è stata l’Automobile club d’Italia che ha calcolato che solo 800 mila degli oltre 4 milioni di veicoli ultraventennali circolanti in Italia hanno valore storico. Gli altri 3,2 milioni sono solo auto vecchie, poco sicure, che girano tutti i giorni, inquinano e vanno solo rottamate. A consentire questo fenomeno le maglie della legge troppo larghe nel concedere lo status di «storico» a un veicolo. CHI PERDE Il forte sconto assicurato dallo Stato alla tassa di possesso per un veicolo con più di venti anni, quando non se ne avrebbe diritto, ha comportato una riduzione di gettito per lo Stato nel solo 2013 pari a circa 130 milioni di euro. Pur salvaguardando le facilitazioni per i possessori di vere auto storiche ma con una più attenta gestione del sistema, le auto d’epoca originali avrebbero versato oltre 39 milioni di euro nel 2013 in tasse automobilistiche. L’erario avrebbe invece recuperato più di 117 milioni di euro dai veicoli ultraventennali privi di interesse storico e che per questo da assoggettare alla tassazione ordinaria. A questi vanno poi aggiunti 12,5 milioni di euro di gettito recuperabile dall’Imposta Provinciale di Trascrizione, per un totale, appunto, di quasi 130 milioni di euro. IL VERO E IL FALSO Tra questi 4 milioni di veicoli bisogna distinguere le auto "vecchie" da quelle di vero "interesse storico": solo queste ultime sono meritevoli di ogni tutela giuridica, fiscale ed economica, perché trasmettono alle future generazioni un "valore" inestimabile da tramandare. Il fatto che l'80% di questi 4 milioni di veicoli valga molto meno di 10.000 euro dimostra invece che ci sono una miriade di auto obsolete, inquinanti e poco sicure che fino ad oggi sono riuscite ad approfittare della situazione legislativa. Le motivazioni di questa stortura sta soprattutto nel fatto che la legge ha delegato ad alcuni soggetti - perfino privati - il potere di riconoscere i vantaggi fiscali ai veicoli, senza però prevedere i più opportuni strumenti di controllo su come tale potere venga poi esercitato. LE MAGLIE LARGHE Due le criticità più evidenti dal lassismo nel settore. La prima è che i possessori di auto d'epoca debbano necessariamente associarsi a un club di auto storiche per ottenere la certificazione di storicità, pagando quindi per vedere riconosciuti diritti di legge. La seconda è la mancata attuazione dell'obbligo di redigere una lista univoca di modelli universalmente riconosciuti come storici da parte di quasi tutti i soggetti menzionati nell'articolo 60 del Codice della Strada, che elenca le strutture preposte alla certificazione dei diritti dei possessori di auto d’epoca. Solo la Federazione Motociclistica Italiana lo ha fatto. Altri soggetti come l'Automobile club Storico Italiano (Asi) sono state meno attenti. Così però si è passati dai 1.500 certificati di rilevanza storica rilasciati dall’Asi nel 2011 agli oltre 130.000 del 2012. Così riporta la Manovella, house organ dell’Associazione, nel numero dello scorso maggio. Troppe dunque. LE ASSICURAZIONI Teoricamente le auto d’epoca dovrebbero essere usate di rado per partecipare ad esempio a raduni. Meno percorrenza significa bassa rischiosità e comporta uno sconto fino al 30% della tariffa. Dunque l’iscrizione all’Asi serve anche a economizzare sulla Rc auto. Le compagnia hanno fiutato il pericolo e cominciano a rifiutare la polizza a veicoli non storici ma solo vecchi. Filippo Caleri f.caleri@iltempo.it n Benvenuti alla fiera della piccola furbizia quotidiana degli italiani per eludere le tasse sulle auto. Vessati dal fisco oppressivo e schiacciati dalla crisi che toglie soldi da dedicare alle quattro ruote, antico amore del Paese, molti hanno approfittato delle maglie larghe aperte dalla legge per far considerare auto solo «vecchie» come storiche e godere di benefifici fiscali non indifferenti. Come la riduzione del bollo che può arrivare fino al 90% dell’importo dovuto e uno sconto considerevole sull’assicurazione auto. Risultato: vincono i furbi, perde lo Stato che non incassa il dovuto e i cittadini costretti a vedere sfrecciare sulle strade macchine di vecchia generazione più inquinanti e meno sicure. I NUMERI A fare un conto di quanto il fenomeno sia diffuso è stata l’Automobile club d’Italia che ha calcolato che solo 800 mila degli oltre 4 milioni di veicoli ultraventennali circolanti in Italia hanno valore storico. Gli altri 3,2 milioni sono solo auto vecchie, poco sicure, che girano tutti i giorni, inquinano e vanno solo rottamate. A consentire questo fenomeno le maglie della legge troppo larghe nel concedere lo status di «storico» a un veicolo.
    Un po' di tempo fa ho visto una fiat punto con più di 20 anni,traballante,che fumava nero dagli scarichi e partiva squittendo.Vedo l'assicurazione e trovo scritto ''auto storica''.In pratica tutti i vecchi carrozzoni con più di 20 anni sono storici.Mah!

    fra 55
    "In attesa che le cose si mettano meglio"
    Membro (ex-)Vette Union club.
    13 anni e appassionato di Corvette.


    <<La sfortuna non esiste,esistono solo le cose che non possiamo
    prevedere>>
    (Enzo Ferrari)
    << Mi ferisce che si dica che credo di essere imbattibile a causa della mia fede in Dio. Ciò che voglio dire è che Dio mi dà la forza e inoltre che la vita è un dono che Dio ci ha dato e noi siamo obbligati a mantenerlo con cura.>>

    (Ayrton Senna)

  7. #7
    Ne parlavo proprio poco tempo fa con un addetto ai lavori. Questa deregulation che di fatto consente a qualsiasi macchina over 20 in dignitose condizioni ( al momento della valutazione all asi) di godere delle agevolazioni, a breve comportera' certamente una presa d' atto da parte dello stato che, come sempre, deleghera' qualche incapace a legiferare in merito. A quel punto, l' unica cosa sicura e' che a rimetterci saranno tutti, soprattutto coloro che veramente custodiscono la loro bella come un cimelio, usandola come andrebbe usata. zUna volta ho consultato la lista delle auto che possono aver diritto all' agevolazione...prati camente tutte, incluse utilitarie di larghissima diffusione e di conseguente alcun valore collezionistico.
    Ora come ora, chi guadagna e' l' asi con questa assurda e anacronistica situazione di monopolio
    Chrysler 300C SRT6 Touring

  8. #8
    Citazione Originariamente Scritto da RobySRT6 Visualizza Messaggio
    Ne parlavo proprio poco tempo fa con un addetto ai lavori. Questa deregulation che di fatto consente a qualsiasi macchina over 20 in dignitose condizioni ( al momento della valutazione all asi) di godere delle agevolazioni, a breve comportera' certamente una presa d' atto da parte dello stato che, come sempre, deleghera' qualche incapace a legiferare in merito. A quel punto, l' unica cosa sicura e' che a rimetterci saranno tutti, soprattutto coloro che veramente custodiscono la loro bella come un cimelio, usandola come andrebbe usata. zUna volta ho consultato la lista delle auto che possono aver diritto all' agevolazione...prati camente tutte, incluse utilitarie di larghissima diffusione e di conseguente alcun valore collezionistico.
    Ora come ora, chi guadagna e' l' asi con questa assurda e anacronistica situazione di monopolio

    Questo un grande esempio di auto storica per l'asi



    Questa no per l'asi,proprio questa che è davvero un grande esempio di auto storica!!!!!

    fra 55
    "In attesa che le cose si mettano meglio"
    Membro (ex-)Vette Union club.
    13 anni e appassionato di Corvette.


    <<La sfortuna non esiste,esistono solo le cose che non possiamo
    prevedere>>
    (Enzo Ferrari)
    << Mi ferisce che si dica che credo di essere imbattibile a causa della mia fede in Dio. Ciò che voglio dire è che Dio mi dà la forza e inoltre che la vita è un dono che Dio ci ha dato e noi siamo obbligati a mantenerlo con cura.>>

    (Ayrton Senna)

  9. #9
    www.corvetteitalia.i t
    collaboratore Corvette Sharks Team versante est

  10. #10
    Caro Ermano, tu fai girare l'economia americana con la vette

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