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Discussione: nuove tasse

  1. #181

    Citazione:Messaggio inserito da ndiego75

    All'agenzia dove ci appoggiamo noi di Genova ci hanno spiegato un po la situazione.
    Mentre prima con circa 1800€ avevi la tua bella targa temporaneea di durata un anno comprensiva di bollo tedesco e assicurazione rca ora si sono resi conto della situazione italiana ed avendo avuto in 2 giorni contatti con circa 1200 agenzie italiane, il tuv tedesco ha deciso di rivedere in termini economici la situazione.
    Ora si paga di base 2200€ (era di piu ma abbiamo trattato un pochino con l'agenzia) piu 1,70€ a kw di bollo il tutto sempre comprensivo di assicurazione e radiazione italiana. Alla scadenza dell'anno non ci sono problemi a urinnovare.
    Vi è anche un altra strada praticabile ma solo ed esclusivamente per vetture importate dagli Usa e non quelle ufficiali ma qui siamo al limite e quindi chi interessato rispondo in privato.
    L'unica cosa chiara è di non essere più proprietari di vetture soggette ad imposta nel momento di emanazione del decreto attuativo da dove poi si è tenuti a pagare la tassa.
    Siamo poco sotto di quanto costa lasciarla qua...almeno per la c6 ls2...non so quanto conviene con questi prezzi...il vantaggio è solo sull'assicurazione.
    Ex C6 Rossa LS2

  2. #182
    Hai anche un altro vantaggio l'auto non è nel registro italiano e non ti rompono le palle col redditometro e cavolate varie.
    Citazione:Messaggio inserito da ingsteve

    Citazione:Messaggio inserito da ndiego75

    All'agenzia dove ci appoggiamo noi di Genova ci hanno spiegato un po la situazione.
    Mentre prima con circa 1800€ avevi la tua bella targa temporaneea di durata un anno comprensiva di bollo tedesco e assicurazione rca ora si sono resi conto della situazione italiana ed avendo avuto in 2 giorni contatti con circa 1200 agenzie italiane, il tuv tedesco ha deciso di rivedere in termini economici la situazione.
    Ora si paga di base 2200€ (era di piu ma abbiamo trattato un pochino con l'agenzia) piu 1,70€ a kw di bollo il tutto sempre comprensivo di assicurazione e radiazione italiana. Alla scadenza dell'anno non ci sono problemi a urinnovare.
    Vi è anche un altra strada praticabile ma solo ed esclusivamente per vetture importate dagli Usa e non quelle ufficiali ma qui siamo al limite e quindi chi interessato rispondo in privato.
    L'unica cosa chiara è di non essere più proprietari di vetture soggette ad imposta nel momento di emanazione del decreto attuativo da dove poi si è tenuti a pagare la tassa.
    Siamo poco sotto di quanto costa lasciarla qua...almeno per la c6 ls2...non so quanto conviene con questi prezzi...il vantaggio è solo sull'assicurazione.

  3. #183
    Citazione:Messaggio inserito da Ortega

    http://www.italy-ontheroad.it/strani...TTI_150910.pdf
    Ecco un pò di chiarezza sulle norme.

    Dario
    E' esatto quello che dice ma nel caso delle zoll quando si rinnova arrivano libretto e targhe nuove con numero nuovo quindi l'anno riparte da zero.
    Il mio parco auto:
    1950 Buick Special
    1968 Dodge Charger
    1982 Pontiac Trans Am
    1983 Pontiac Trans Am
    1984 Pontiac Trans Am
    1984 Pontiac Parisienne
    1986 Chevrolet Corvette

  4. #184
    Citazione:Messaggio inserito da Cesare

    Quoto ingsteve al 100%
    "Le modalità di pagamento del superbollo restano invariate?
    Sì. Si paga contestualmente al bollo auto. Si dovrà utilizzare il modello F24 ("Elementi identificativi"), ma senza possibilità di ricorrere alla compensazione. Le maggiori somme incassate andranno al fisco."
    Fonte sole 24ore...comunque bisogna aspettare il decreto attuativo.
    Nel famoso decreto, ci sta scritto:
    - per le auto "A partire dall’anno 2012 l’addizionale erariale ..."
    - per le imbarcazioni "Dal 1° maggio 2012 le unità da diporto che stazionino ..."
    Quindi si presume che la tassa aggiuntiva vada pagata dal 1 gennaio 2012, magari in occasione della scadenza della tassa di proprietà, ma sempre per 12 mesi.



    In merito alle Zoll, ricordate che c'è l' assicurazione e bollo incluso, quindi penso sia molto conveniente.
    Penso ci sarò un notevole proliferare di vetture "tedesche" circolanti in Italia, con le dovute conseguenze, opposte rispetto a quanto si spera ...
    Citazione:Messaggio inserito da Ortega

    Hai anche un altro vantaggio l'auto non è nel registro italiano e non ti rompono le palle col redditometro e cavolate varie.

    PS x Cesare: quando organizziamo un pranzo insieme agli altri V8 siculi?

  5. #185
    Quanto scritto nel pdf non corrisponde al vero perchè altrimenti come spiegare i veicoli con targa tedesca che circolano a centinaia di proprietà di una ditta estera affittati con contratto triennale, quindi circolanti nel territorio italiano per più di un anno, a soggetti italiani che pagano il servizio?
    A nessuno è stato contestato l'articolo 132 e posso garantire che sono stati fermati per controlli più volte.
    pugnali53
    c6 z06 gialla

  6. #186
    Citazione:Messaggio inserito da pugnali53

    Quanto scritto nel pdf non corrisponde al vero perchè altrimenti come spiegare i veicoli con targa tedesca che circolano a centinaia di proprietà di una ditta estera affittati con contratto triennale, quindi circolanti nel territorio italiano per più di un anno, a soggetti italiani che pagano il servizio?
    A nessuno è stato contestato l'articolo 132 e posso garantire che sono stati fermati per controlli più volte.
    Semplice, queste vetture non sono intestate ad un cittadino italiano quindi tenuto a nazionalizzare secondo art. 132 bensi alla società tedesca la quale la dà in uso a chi ha acquistato il servizio. Come in italia, se compri un auto in leasing la vettura è intestata alla società di leasing e non a chi la usa.
    Il mio parco auto:
    1950 Buick Special
    1968 Dodge Charger
    1982 Pontiac Trans Am
    1983 Pontiac Trans Am
    1984 Pontiac Trans Am
    1984 Pontiac Parisienne
    1986 Chevrolet Corvette

  7. #187
    Ormai e' un appello comune:

    Fonte il sole 24ore

    I tartassati del superbollo: non super ricchi, ma super appassionati. E qualcuno è pure cassintegrato

    Ma insomma, chi ha ragione? La sinistrorsa Rainews24 di Corradino Mineo, che l'altra mattina titolava sul fatto che il nuovo superbollo sulle auto potenti si applica solo ai "modelli extralusso"? Oppure il Giornale berlusconiano, che nei titoli parlava di stangata praticamente per tutti? Nessuno di tutti e due: la sintesi che è necessaria nei titoli, unita alla politicizzazione dei fatti, fa una miscela devastante per la buona informazione. La verità, come spesso accade, sta nel mezzo: i modelli colpiti da questo superbollo non sono molti, ma può benissimo capitare che i loro proprietari non siano affatto dei super-ricchi. Anzi, uno lo conosco personalmente ed è un cassintegrato ultracinquantenne, con ben poche prospettive di ritrovare uno stipendio normale: ha la colpa di aver comprato nel '99 - quando nessuno poteva prevedere che il nostro mondo sarebbe crollato o giù di lì - una Chevrolet Corvette del '95, alla "bella cifra" di 57 milioni di lire, una decina in più di quanto all'epoca costava una buona "duemila" nuova.

    Per capire meglio, partiamo dai numeri asettici. La relazione tecnica al decreto salva Italia (Dl 201/11), citando l'Anagrafe tributaria, parla di circa 212mila auto colpite dalla nuova versione del superbollo; il gettito potenziale annuo, ricavato tassando per 20 euro ogni kiloWatt eccedente i 185, è stimato dalla relazione in 168 milioni di euro. Quindi, rispetto alla prima versione del superbollo (quella da 10 euro per ogni kW superiore a 225, introdotta dal Dl 98/11, la prima manovra estiva), abbiamo una platea poco più che doppia (era appena sotto le 100mila auto) e un gettito più che triplo (prima era di 50 milioni). Se non altro, è un ricavo che giustifica la complicazione di allestire un apposito meccanismo di riscossione e controllo (con le cifre 2011, era più il fastidio che il vantaggio per lo Stato). Anche se questa resta una tassa simbolica, rispetto alla patrimoniale di cui si è parlato per mesi senza poi vararla.
    In ogni caso, stiamo parlando di una quota irrisoria sui 35 milioni di autovetture che si stima siano attualmente in circolazione in Italia. Dunque, apparentemente una questione per pochi ricchi: che se lo paghino, il superbollo!

    Poi però bisogna pensare che un'auto potente non è necessariamente di lusso. Sia perché ci sono modelli che puntano tutto sulla potenza del motore tralasciando il resto: la spartana Chevrolet Camaro sta per tornare in vendita in Italia offrendo circa 300 kW/400 cv a 40mila euro, praticamente la metà di tante auto di pari potenza e più o meno quanto occorre sborsare una Giulietta Quadrifoglio da 173 kW/235 cv accessoriata al top o una station griffata (ma non lussuosa) "compatta" come Audi A4, Bmw Serie 3 o Volvo V60. Sia perché molti modelli blasonati non lo sono abbastanza da diventare da collezionisti, quindi si svalutano molto: i primi proprietari, gente danarosa sensibile alle mode, passano presto all'auto che le soppianta come cult del momento e riescono a rivendere la "vecchia" solo ad appassionati che stringono la cinghia per togliersi uno sfizio e ancor più la stringono dopo, a causa dei costi di manutenzione e dei consumi, senza contare bollo e assicurazione.
    Proprio da questo popolo di appassionati sto ricevendo quesiti sul nuovo superbollo, infarciti di giuste lamentele (eccone una Scarica Lettera protesta superbollo). Del tipo: "Per far mandare giù agli italiani questa manovra, hanno riempito loro la testa con l'equità. Ma questo superbollo è il massimo dell'iniquità: colpisce anche auto vecchie che oggi valgono 10-20mila euro, possedute da poveri cristi. Mentre oggi un ricco che spende 70-80mila euro per una suv tremila a gasolio (tipo Audi Q7, Bmw X6 e Porsche Cayenne) non deve pagare alcun superbollo".

    Si può ribattere che proprio perché l'auto è vecchia non è giusto concedere uno sconto, anzi andrebbe mantenuta anche sul superbollo la differenziazione tariffaria che penalizza i modelli conformi alle direttive europee antinquinamento meno recenti. Il principio è "più inquini più paghi". Giusto, ma spessissimo le auto di cui stiamo parlando stanno in garage intere settimane, se non mesi: consumano tanto (pensate nell'ultimo periodo, con i rincari a raffica delle tasse sulla benzina), la manutenzione è onerosa e l'assicurazione non ne parliamo (per fortuna ora ci sono polizze attivabili solo quando si esce dal garage). Insomma, tutti ottimi motivi per non andare in giro con vetture del genere, che quindi sono poco utilizzate e nei fatti inquinano meno di quel che sembra.

    Purtroppo, non è facile trovare alternative: ai molti che invocano una tassa commisurata al valore dell'auto, bisogna rispondere ricordando tutti i precedenti tentativi di tassare le suv e le supercar. Infatti, non è facile determinare un valore, almeno per quanto riguarda l'usato. Anche il concetto fiscale di "valore normale", introdotto nel nostro settore nel 2006 per contrastare le frodi sulle importazioni parallele, ha senso per esemplari appena acquistati e non per vetture comprate un decennio prima o addirittura ereditate.

    Sono convinto che queste mie considerazioni serviranno a poco, di fronte ad altri problemi che toccano milioni di italiani. A cominciare dalle pensioni. Dunque, nessuno piangerà per qualche decina di migliaia di appassionati non ricchi che ora saranno spennati dal fisco, venderanno la macchina (a due soldi) o la intesteranno a qualche prestanome straniero per farla targare all'estero. Ma, per favore, si ammetta che l'equità è un'altra cosa. Tanto più che nella prima, confusa bozza della manovra c'era una modulazione secondo l'età della vettura: segno che qualcuno il problema se lo era posto. Poi che cosa è successo?

  8. #188
    Come la mia cazzo... stessa immatricolazione ma mi fa rabbia vedere queste cifre in francia......da noi oramai neanche se gli dici ti faccio il passaggio....te la prendi ????



    http://voiture-occasion.vivastreet.f...in_category=74

  9. #189
    Secondo me è un pazzo chiedere sta cifra effettivamente ma comunque...

  10. #190
    SEMPRE PEGGIO.....VERGOGNA !!! PRESENTATI 1300 EMENDAMENTI, NESSUN PARTITO PARLA DEL SUPERBOLLO.......SOL O LA LEGA (BASTARDI) CHE ADDIRITTURA LO VUOLE FAR PARTIRE DA 150 KW

    Gli emendamenti della Lega Nord

    Queste le proposte del partito guidato da Umberto Bossi:

    LE AUTO DI LUSSO. Abbassare la soglia del superbollo a partire dai 150 Kw: 2 euro a Kw fino a 170 che diventano cinque fino a 185; da questa cifra in poi vale la cifra già prevista per le 'supercar' dal governo nel testo originario del decreto.

    PATRIMONIALE ANTIEVASIONE. Il Carroccio ripropone l'idea già presentata da Roberto Calderoli: individuata una serie di beni mobili ed immobili di riferimento, si applicherà l'imposizione oltre un certo livello. Chi ha già pagato le tasse non ne dovrà altre. Il gettito possibile va da uno a 3/5 miliardi.
    TAGLIO AI TRASFERIMENTI ALLE IMPRESE PUBBLICHE. Lo hanno proposto Giavazzi e Alesina, renderebbe tra i 3 ed i 5 miliardi, «praticamente la somma necessaria per non reintrodurre l'Ici sulla prima casa».
    LE BANCHE. Riproporre la legge sul massimo scoperto, sulla base della proposta avanzata dalla Banca d'Italia; tagliare le commissioni sulle carte di credito fino a 2.500 euro; aumentare a 1.000 euro il limite per il pagamento per contanti delle pensioni.
    GLI ENTI LOCALI. Censimento degli «immobili fantasma»; interventi sul patto di stabilità dei comuni; spostamento della compartecipazione dei comuni dall'Iva all'Irpef, «che è una tassa più federalista».
    LO SVILUPPO. Aumentare gli assegni per le famiglie con più di quattro figli finanziandoli con una tassa sulle slot machines che renda circa 800 milioni all'anno.
    LE PENSIONI D'ORO. Introdurre un contributo di solidarietà per quelle oltre i 90mila euro/anno: 10% fino a 100mila, 20% oltre i 200mila. Impedire il cumulo di pensioni per chi percepisca oltre 10mila euro al mese di pensione. Il contributo di solidarietà andrebbe introdotto anche per i lavoratori privati al 10% a partire da 120mila euro annui di stipendio.

    Sul decreto salva Italia ribolle il malcontento: la manovra è stata sommersa da 1.300 emendamenti. Tante le correzioni dei partiti raccolte in commissione Bilancio alla Camera. Quasi la metà, 600, sono quelle presentate dalla Lega Nord: un vero Vietnam, in cui le camicie verdi tentano di impantanare la manovra. E con cui tentano di mostrare la propria radicalità agli elettori. A sorpresa infatti il Carroccio ha infilato nel mazzo una misura che prevede la vendita delle frequenze tivù, una mossa con la quale il governo «potrebbe raccogliere un ricavo stimato di circa 4 miliardi di euro», alleviando i colpi di scure su pensionati e proprietari di case.
    572 PROPOSTE DAI PARTITI DI MAGGIORANZA. La maggior parte delle proposte leghiste ha fini ostruzionistici. Gli emendamenti su cui i leghisti puntano veramente sono una trentina: eliminare l'Ici sulla prima casa, salvare le pensioni basse consentendone l'indicizzazione, cancellare la norma che elimina le pensioni di anzianità. Poi c'è l'Italia dei Valori che ne ha presentati più di 120. Ma ben 572 sono quelli dei partiti di maggioranza, democratici, pidiellini e futuristi, al cui interno ribolle il malcontento. Futuro e Libertà ne ha presentati 37 su diversi temi, tra cui l'asta delle frequenze tivù e l'Imu alla Chiesa.
    ICI ANCHE SULLE PARROCCHIE. Il tema della tassazione per gli enti eccelsiastici ha raccolto forti consensi anche nel Popolo della libertà. Due emendamenti presentati da quattro deputati - Maurizio Bianconi, Viviana Beccalossi, Monica Faenzi, Francesco Biava - sono addirittura oltranzisti: chiedono di far pagare l'Ici anche alle parrocchie, agli oratori e agli edifici di culto o, in subordine farla pagare almeno a quegli oratori che affittano campi di calcio o sale per le feste di compleanno.
    Il decreto dovrebbe arrivare alla discussione nell'Aula di Montecitorio giovedì 15, mentre il via libera definitivo al Senato è previsto al massimo per il 23 dicembre.
    IPOTESI MINI EMENDAMENTO. Per blindarlo l'8 dicembre il premier Mario Monti aveva ipotizzato come soluzione una 'cabina di regia' tra il governo e i capigruppo dei partiti che lo sostengono. Il risultato sarebbe un mini-emendamento, piuttosto che un maxi, sui tre punti sui cui convergono Pd-Pdl e Terzo Polo, cioè l'innalzamento della soglia delle pensioni che non subiranno la deindicizzazione e di quella di 20 mila euro per l'Ici sulla prima casa; e un ritocco ai disincentivi per i prepensionamenti.
    GIARDA: POCO SPAZIO PER MODIFICHE. Il ministro per i Rapporti con il parlamento, Piero Giarda, ha spiegato: «C'è in primis la necessità di non modificare la struttura complessiva del decreto. Gli effettivi spazi finanziari sono assai limitati. Rimane la piena disponibilità del governo a a valutare con attenzione tutte proposte per emendamenti migliorativi del testo del decreto». Anche se Mario Monti in conferenza stampa da Bruxelles, ha difeso le misure approvate in Consiglio dei ministri.
    L'analisi degli emendamenti è in programma sabato 10 dicembre.

    Gli emendamenti di Futuro e libertà

    Il partito presieduto da Gianfranco Fini ha chiesto:
    L'IMPOSTA DI BOLLO. L'eliminazione dell'importo massimo di 1.200 euro per l'imposta di bollo sui conti titoli: applicando l'aliquota piena dell'1,5 per mille sarebbe possibile alleggerire l'addizionale regionale Irpef.
    LE FREQUENZE. La promozione di un'asta a pagamento per l'aggiudicazione delle frequenze televisive per il digitale terrestre, per cui attualmente sono in corso le procedure di assegnazione gratuita.
    LE IMPRESE. La riduzione dei trasferimenti pubblici di 3,5 miliardi con i quali realizzare invece un taglio medio dell'Irap di circa il 13%.
    Gli emendamenti di Grande Sud

    Il partito guidato da Gianfranco Micciché ha chiesto:
    IL CREDITO. Il ripristino del Credito d'imposta nelle regioni meridionali e un fondo per garantire il credito fino a 50 mila euro a soggetti disoccupati da almeno un anno e residenti nelle regioni del sud che volessero avviare attività imprenditoriali.
    L'INDICIZZAZIONE. Di garantire l'indicizzazione delle pensioni fino a tre volte la minima (circa 1.400 euro).
    LE INFRASTRUTTURE. L'inserimento come priorità esecutive di 39 infrastrutture essenziali per il Sud, tra le quali figurano la Circumetnea, il raddoppio della Ragusa-Catania, la strada statale dei due mari, la metropolitana di Reggio Calabria, la strada statale Salerno-Potenza-Bari, la metropolitana di Napoli Linea 1, la Taranto-Manduria-Lecce.
    LE OPERE PUBBLICHE. L'istituzione di un elenco delle opere pubbliche incompiute che possono essere oggetto di riadattamento e riutilizzo, ovvero vendute a privati; l'eliminazione del tetto massimo di spesa in ristrutturazione per gli immobili danneggiati da eventi calamitosi straordinari, come le alluvioni del messinese.
    LE IMPRESE. L'azzeramento della contribuzione per cinque anni alle aziende che assumono a tempo indeterminato al Sud - ex zone obiettivo 1.

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