Ah, scusa l'ignoranza.... ti ricordi in che film è?
Io mi ricordo solo quella della carta bianca, ma anche qui mi sfugge il film...
Ciao!
No no ripetevo una battuta di Totò!!! heheh
FOUNDING MEMBER SCUDERIA CORVETTE ITALIA
[IMG]http://www.corvetteitalia.it/forum/attachment.php?attachmentid=1179&d=1345450636[/IMG]
Corvette Grand Sport 1964 (work in progress)
Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro. (Charlie Chaplin)
Ah, scusa l'ignoranza.... ti ricordi in che film è?
Io mi ricordo solo quella della carta bianca, ma anche qui mi sfugge il film...
Ciao!
Ah, scusa l'ignoranza.... ti ricordi in che film è?
Io mi ricordo solo quella della carta bianca, ma anche qui mi sfugge il film...
Ciao!
Ai ai ai....... quella della carta bianca è nel film "siamo uomoni o caporali" quella di Sofia Loren credo che l'abbia detta più volte, quando voleva dire che quella cosa era la migliore diceva che era la Sofia Loren tra le sue simili.
Anzi facciamo una cosa, vi metto qui un po di battute di Totò....cosi studiate!!!
.................... .
Siccome sono democratico, comando io.
In carcere, con rispetto parlando, stavo tra persone perbene
I parenti sono come le scarpe: più sono stretti e più ti fanno male.
L’acne giovanile si cura con la vecchiaia.
Sono un uomo di mondo: ho fatto tre anni di militare a Cuneo.
Lei puzza con la “p” maiuscola.
Il coraggio ce l’ho. E la paura che mi frega.
Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiedevano il bis.
È’ incredibile come un bipede di genere femminile possa ridurre un uomo.
Devo andare a un funerale di un morto.
Chi dice che i soldi non fanno la felicità, oltre ad essere antipatico, è pure fesso.
Lei è un cretino, s’informi.
Prendo tre caffè alla volta per risparmiare due mance.
Tutti i giorni lavoro, onestamente, per frodare la legge.
E questa sarebbe la svolta a sinistra? Ma mi faccia il piacere! Svolti a destra e prenda il treno.
Il nostro paese è un paese di navigatori, di santi, di poeti e di sottosegretari.
Do ut des, ossia tu dai tre voti a me che io do un appalto a te.
Erano persone che non sapevano fare niente, tranne che mangiare. Mangiavano da professionisti.
L’educazione tante volte è vigliaccheria.
Parola d’onore d’ onorevole?
Tutto è perduto, anche l’onore.
Morto il barbiere, la barba s’allunga.
Se ognuno pensasse agli incassi suoi!
Ognuno fa la gamba secondo il suo passo.
Ai postumi l’ardua sentenza!
È la somma che fa il totale.
Questa è la civiltà; hai tutto quello che vuoi quando non ti serve.
Cavaliere, nessuno vuole farla fesso.., non c’è bisogno.
Gli avvocati difendono i ladri. Sa com’è... tra colleghi.
Nel dolore un orbo è avvantaggiato, piange con un occhio solo.
Sono un minorenne anziano.
Il lavoro: una vita sotto la dipendenza di un uomo qualunque.
Il ricatto, qualche volta, serve.
Questi modi sono interurbani.
La sua vita si svolge tra casa e chiesa... E va be’, ma nel tragitto che cosa succede?
Ti voglio ammazzare perché così ti insegno a vivere.
Chi non si arrangia è perduto.
Ragazzi miei, non me ne vanno bene due.
La notizia per ora è stata sottoufficiale; poi diventerà ufficiale.
Ognuno ha la faccia che ha, ma qualche volta si esagera.
La donna è immobile.
Non so leggere, ma intuisco.
Io quando fingo fingo sul serio.
Quando mi vengono i cinque minuti puzzo... puzzo di carattere.
Ricco si nasce non si diventa.
Modestamente, la circolazione ce l’ho nel sangue.
Io vorrei sapere perché tante persone, con tutti i mestieri che ci stanno, si mettono a fare i ladri.
Lei non è fisso? Eppure dalla faccia si direbbe di sì.
Per avere una grazia da San Gennaro bisogna parlargli da uomo a uomo.
In galera l’aria, quando riesce a passare, è ottima.
Noblesse òblige: la nobiltà è obbligatoria.
Non posso morire! C’ho un appuntamento.
Le macchine.., le macchine... sarà, ma non ragionano.
I ministri passano, gli uomini restano.
Ho paura, quello è un deputato.
E un affare? No, è un furto, garantisco io.
Toglimi una curiosità, tuo zio è sempre morto?
La donna è mobile e io mi sento un mobiliere.
E un caso di forza maggiore o di forza minore?
Mai che a un rinfresco dessero un piatto di spaghetti caldi!
Gli italiani prima hanno perso la guerra, poi hanno perso la pace.
A me i gatti neri mi guardano in cagnesco.
Come è gentile per essere una parente: sembra un’estranea!
Hai un’idea? Tu? È mai possibile?
Paese che vai, americani che trovi.
Non sono brutto mi arrangio.
Elena di Troia… Troia…Troia: questo nome non mi è nuovo.
A volte, anche un cretino ha un idea.
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Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro. (Charlie Chaplin)
Ai ai ai....... quella della carta bianca è nel film "siamo uomoni o caporali" quella di Sofia Loren credo che l'abbia detta più volte, quando voleva dire che quella cosa era la migliore diceva che era la Sofia Loren tra le sue simili.
Anzi facciamo una cosa, vi metto qui un po di battute di Totò....cosi studiate!!!
.................... .
Siccome sono democratico, comando io.
In carcere, con rispetto parlando, stavo tra persone perbene
I parenti sono come le scarpe: più sono stretti e più ti fanno male.
L’acne giovanile si cura con la vecchiaia.
Sono un uomo di mondo: ho fatto tre anni di militare a Cuneo.
Lei puzza con la “p” maiuscola.
Il coraggio ce l’ho. E la paura che mi frega.
Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiedevano il bis.
È’ incredibile come un bipede di genere femminile possa ridurre un uomo.
Devo andare a un funerale di un morto.
Chi dice che i soldi non fanno la felicità, oltre ad essere antipatico, è pure fesso.
Lei è un cretino, s’informi.
Prendo tre caffè alla volta per risparmiare due mance.
Tutti i giorni lavoro, onestamente, per frodare la legge.
E questa sarebbe la svolta a sinistra? Ma mi faccia il piacere! Svolti a destra e prenda il treno.
Il nostro paese è un paese di navigatori, di santi, di poeti e di sottosegretari.
Do ut des, ossia tu dai tre voti a me che io do un appalto a te.
Erano persone che non sapevano fare niente, tranne che mangiare. Mangiavano da professionisti.
L’educazione tante volte è vigliaccheria.
Parola d’onore d’ onorevole?
Tutto è perduto, anche l’onore.
Morto il barbiere, la barba s’allunga.
Se ognuno pensasse agli incassi suoi!
Ognuno fa la gamba secondo il suo passo.
Ai postumi l’ardua sentenza!
È la somma che fa il totale.
Questa è la civiltà; hai tutto quello che vuoi quando non ti serve.
Cavaliere, nessuno vuole farla fesso.., non c’è bisogno.
Gli avvocati difendono i ladri. Sa com’è... tra colleghi.
Nel dolore un orbo è avvantaggiato, piange con un occhio solo.
Sono un minorenne anziano.
Il lavoro: una vita sotto la dipendenza di un uomo qualunque.
Il ricatto, qualche volta, serve.
Questi modi sono interurbani.
La sua vita si svolge tra casa e chiesa... E va be’, ma nel tragitto che cosa succede?
Ti voglio ammazzare perché così ti insegno a vivere.
Chi non si arrangia è perduto.
Ragazzi miei, non me ne vanno bene due.
La notizia per ora è stata sottoufficiale; poi diventerà ufficiale.
Ognuno ha la faccia che ha, ma qualche volta si esagera.
La donna è immobile.
Non so leggere, ma intuisco.
Io quando fingo fingo sul serio.
Quando mi vengono i cinque minuti puzzo... puzzo di carattere.
Ricco si nasce non si diventa.
Modestamente, la circolazione ce l’ho nel sangue.
Io vorrei sapere perché tante persone, con tutti i mestieri che ci stanno, si mettono a fare i ladri.
Lei non è fisso? Eppure dalla faccia si direbbe di sì.
Per avere una grazia da San Gennaro bisogna parlargli da uomo a uomo.
In galera l’aria, quando riesce a passare, è ottima.
Noblesse òblige: la nobiltà è obbligatoria.
Non posso morire! C’ho un appuntamento.
Le macchine.., le macchine... sarà, ma non ragionano.
I ministri passano, gli uomini restano.
Ho paura, quello è un deputato.
E un affare? No, è un furto, garantisco io.
Toglimi una curiosità, tuo zio è sempre morto?
La donna è mobile e io mi sento un mobiliere.
E un caso di forza maggiore o di forza minore?
Mai che a un rinfresco dessero un piatto di spaghetti caldi!
Gli italiani prima hanno perso la guerra, poi hanno perso la pace.
A me i gatti neri mi guardano in cagnesco.
Come è gentile per essere una parente: sembra un’estranea!
Hai un’idea? Tu? È mai possibile?
Paese che vai, americani che trovi.
Non sono brutto mi arrangio.
Elena di Troia… Troia…Troia: questo nome non mi è nuovo.
A volte, anche un cretino ha un idea.
FOUNDING MEMBER SCUDERIA CORVETTE ITALIA
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Corvette Grand Sport 1964 (work in progress)
Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro. (Charlie Chaplin)
Anzi mi trovo vi metto anche "'A livella" (la livella, utensile da falegname) poesia scritta da Totò.
Ogn’anno, il due novembre, c’è l’usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll’adda fa’ chesta crianza;
ognuno adda tenè chistu penziero.
Ogn’anno, puntualmente, in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch’io ci vado, e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo ‘e zi’ Vicenza.
St’anno m’è capitata ‘n’avventura...
dopo di aver compiuto il triste omaggio
(Madonna!), si ce penzo, che paura!
po’ facette un’anema e curaggio.
‘O fatto è chisto, statemi a sentire:
s ‘avvicenava ll’ora d’ ‘a chiusura:
io, tomo tomo, stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.
QUI DORME IN PACE IL NOBILE MARCHESE
SIGNORE DI ROVIGO E DI BELLUNO
ARDIMENTOSO EROE DI MILLE IMPRESE
MORTO L’11 MAGGIO DEL ‘31 ».
‘O stemma cu ‘a curona ‘ncoppa a tutto...
….. sotto na croce fatta ‘e lampadine;
tre mazze ‘e rose cu ‘na lista ‘e lutto:
cannele, cannelotte e sei lumine.
Proprio azzeccata ‘a tomba ‘e stu signore
nce steva ‘n’ata tomba piccerella,
abbandunata, senza manco un fiore;
pe’ segno, sulamente ‘na crucella.
E ncoppa ‘a croce appena se liggeva:
«ESPOSITO GENNARO NETTURBINO»
guardannola, che ppena me faceva
stu muorto senza manco ‘nu lumino!
Questa è la vita! ‘ncapo a me penzavo...
chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
Stu povero maronna s’aspettava
ca pure all’atu munno era pezzente?
Mentre fantasticavo stu penziero,
s’era ggià fatta quase mezanotte,
e i’ rummanette ‘nchiuso priggiuniero,
muorto ‘e paura... nnanze ‘e cannelotte.
Tutto a ‘nu tratto, che veco ‘a luntano?
Ddoje ombre avvicenarse ‘a parte mia...
Penzaje: stu fatto a me mme pare strano...
Stongo scetato... dormo, o è fantasia?
Ate che fantasia; era ‘o Marchese:
c’’o tubbo, ‘a cararnella e c‘’o pastrano;
chill’ato appriesso a isso un brutto arnese:
tutto fetente e cu ‘na scopa nmano.
E chillo certamente è don Gennaro...
‘o rnuorto puveriello... ‘o scupatore
‘int’ a stu fatto i’ nun ce veco chiaro:
so’ muorte e se retireno a chest’ora?
Putevano sta’’a me quase ‘nu palmo
quando ‘o Marchese se ferrnaje ‘e botto,
s ‘avota e, tomo tomo.., calmo calmo,
dicette a don Gennaro: « Giovanotto!
Da Voi vorrei saper, vile carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir, per mia vergogna,
accanto a me che sono un blasonato?!
La casta è casta e va, sì, rispettata,
ma voi perdeste il senso e la misura;
la vostra salma andava, sì, inumata;
ma seppellita nella spazzatura!
Ancora oltre sopportar non posso
la vostra vicinanza puzzolente,
fa d’uopo, quindi, che cerchiate un fosso
tra i vostri pari, tra la vostra gente ».
« Signor Marchese, nun è colpa mia,
i’ nun v ‘avesse fatto chistu tuorto;
mia moglie è stata a ffa’ sta fessaria,
i’ che putevo fa’ si ero muorto?
Si fosse vivo ve farrie cuntento,
pigliasse ‘a casciulella cu ‘e qquatt’osse,
e proprio mo, obbj.. ‘nd’a stu mumento
mme ne trasesse dinto a n’ata fossa ».
« E cosa aspetti, oh turpe malcreato,
che l’ira mia raggiunga l’eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza! »
« Famme vedé... — piglia sta violenza...
‘A verità, Marché, mme so’ scucciato
‘e te sentì; e si perdo ‘a pacienza,
mme scordo ca so’ muorto e so’ mazzate!
Ma chi te cride d’essere... nu ddio?
Ccà dinto, ‘o vvuò capì, ca simmo eguale?..
Muorto si’ tu e muorto so’ pur’io;
ognuno comme a n’ato è tale e qquale ».
« Lurido porco! ... Come ti permetti
paragonarti a me ch’ebbi natali
illustri, nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali? »
« Tu qua’ Natale... Pasca e Ppifania!!!
T’ ‘o vvuo’ mettere ‘ncapo... ‘int’ ‘a cervella
che staje malato ancora ‘e fantasia?...
‘A morte ‘o ssaje ched’è?... è una livella.
‘Nu rre, ‘nu maggistrato, ‘nu grand’ommo
trasenno stu canciello ha fatt’ ‘o punto
c’ha perzo tutto, ‘a vita e pure ‘o nomme:
tu nun t’hé fatto ancora chistu cunto?
Perciò, stamme a ssentì... nun fa’ ‘o restivo,
suppuorteme vicino — che te ‘mporta?
Sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive:
nuje simmo serie... appartenimmo ‘a morte! ».
.................... .................... ..............
Se non avete capito vi faccio la traduzione!!!
FOUNDING MEMBER SCUDERIA CORVETTE ITALIA
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Corvette Grand Sport 1964 (work in progress)
Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro. (Charlie Chaplin)
Anzi mi trovo vi metto anche "'A livella" (la livella, utensile da falegname) poesia scritta da Totò.
Ogn’anno, il due novembre, c’è l’usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll’adda fa’ chesta crianza;
ognuno adda tenè chistu penziero.
Ogn’anno, puntualmente, in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch’io ci vado, e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo ‘e zi’ Vicenza.
St’anno m’è capitata ‘n’avventura...
dopo di aver compiuto il triste omaggio
(Madonna!), si ce penzo, che paura!
po’ facette un’anema e curaggio.
‘O fatto è chisto, statemi a sentire:
s ‘avvicenava ll’ora d’ ‘a chiusura:
io, tomo tomo, stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.
QUI DORME IN PACE IL NOBILE MARCHESE
SIGNORE DI ROVIGO E DI BELLUNO
ARDIMENTOSO EROE DI MILLE IMPRESE
MORTO L’11 MAGGIO DEL ‘31 ».
‘O stemma cu ‘a curona ‘ncoppa a tutto...
….. sotto na croce fatta ‘e lampadine;
tre mazze ‘e rose cu ‘na lista ‘e lutto:
cannele, cannelotte e sei lumine.
Proprio azzeccata ‘a tomba ‘e stu signore
nce steva ‘n’ata tomba piccerella,
abbandunata, senza manco un fiore;
pe’ segno, sulamente ‘na crucella.
E ncoppa ‘a croce appena se liggeva:
«ESPOSITO GENNARO NETTURBINO»
guardannola, che ppena me faceva
stu muorto senza manco ‘nu lumino!
Questa è la vita! ‘ncapo a me penzavo...
chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
Stu povero maronna s’aspettava
ca pure all’atu munno era pezzente?
Mentre fantasticavo stu penziero,
s’era ggià fatta quase mezanotte,
e i’ rummanette ‘nchiuso priggiuniero,
muorto ‘e paura... nnanze ‘e cannelotte.
Tutto a ‘nu tratto, che veco ‘a luntano?
Ddoje ombre avvicenarse ‘a parte mia...
Penzaje: stu fatto a me mme pare strano...
Stongo scetato... dormo, o è fantasia?
Ate che fantasia; era ‘o Marchese:
c’’o tubbo, ‘a cararnella e c‘’o pastrano;
chill’ato appriesso a isso un brutto arnese:
tutto fetente e cu ‘na scopa nmano.
E chillo certamente è don Gennaro...
‘o rnuorto puveriello... ‘o scupatore
‘int’ a stu fatto i’ nun ce veco chiaro:
so’ muorte e se retireno a chest’ora?
Putevano sta’’a me quase ‘nu palmo
quando ‘o Marchese se ferrnaje ‘e botto,
s ‘avota e, tomo tomo.., calmo calmo,
dicette a don Gennaro: « Giovanotto!
Da Voi vorrei saper, vile carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir, per mia vergogna,
accanto a me che sono un blasonato?!
La casta è casta e va, sì, rispettata,
ma voi perdeste il senso e la misura;
la vostra salma andava, sì, inumata;
ma seppellita nella spazzatura!
Ancora oltre sopportar non posso
la vostra vicinanza puzzolente,
fa d’uopo, quindi, che cerchiate un fosso
tra i vostri pari, tra la vostra gente ».
« Signor Marchese, nun è colpa mia,
i’ nun v ‘avesse fatto chistu tuorto;
mia moglie è stata a ffa’ sta fessaria,
i’ che putevo fa’ si ero muorto?
Si fosse vivo ve farrie cuntento,
pigliasse ‘a casciulella cu ‘e qquatt’osse,
e proprio mo, obbj.. ‘nd’a stu mumento
mme ne trasesse dinto a n’ata fossa ».
« E cosa aspetti, oh turpe malcreato,
che l’ira mia raggiunga l’eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza! »
« Famme vedé... — piglia sta violenza...
‘A verità, Marché, mme so’ scucciato
‘e te sentì; e si perdo ‘a pacienza,
mme scordo ca so’ muorto e so’ mazzate!
Ma chi te cride d’essere... nu ddio?
Ccà dinto, ‘o vvuò capì, ca simmo eguale?..
Muorto si’ tu e muorto so’ pur’io;
ognuno comme a n’ato è tale e qquale ».
« Lurido porco! ... Come ti permetti
paragonarti a me ch’ebbi natali
illustri, nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali? »
« Tu qua’ Natale... Pasca e Ppifania!!!
T’ ‘o vvuo’ mettere ‘ncapo... ‘int’ ‘a cervella
che staje malato ancora ‘e fantasia?...
‘A morte ‘o ssaje ched’è?... è una livella.
‘Nu rre, ‘nu maggistrato, ‘nu grand’ommo
trasenno stu canciello ha fatt’ ‘o punto
c’ha perzo tutto, ‘a vita e pure ‘o nomme:
tu nun t’hé fatto ancora chistu cunto?
Perciò, stamme a ssentì... nun fa’ ‘o restivo,
suppuorteme vicino — che te ‘mporta?
Sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive:
nuje simmo serie... appartenimmo ‘a morte! ».
.................... .................... ..............
Se non avete capito vi faccio la traduzione!!!
FOUNDING MEMBER SCUDERIA CORVETTE ITALIA
[IMG]http://www.corvetteitalia.it/forum/attachment.php?attachmentid=1179&d=1345450636[/IMG]
Corvette Grand Sport 1964 (work in progress)
Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro. (Charlie Chaplin)
azz...
ma nelle citazioni ddevi mettere anche i film [}] se no non vale[}][}]
Ciao!
azz...
ma nelle citazioni ddevi mettere anche i film [}] se no non vale[}][}]
Ciao!
Ciao nuaf80, non sono un esperto di termodinamica e di fluidodinamica ma credo che ci sia qualcosa che non funziona in questa affermazione. Anche nei recenti pc overclockati ad alte frequenze spesso si usano dei sistemi di raffredamento a liquido.Citazione:All'aument are della velocità e facendola andare in regime sempre più turbolento il coefficiente di scambio convettivo aumenta sempre di più.
Mi ricordo chiaramente in un articolo sul tema che veniva detto che aumentare troppo la velocità della pompa risultava inutile se non dannoso, perchè oltre ad un certo punto il liquido di raffreddamento non riusciva a scambiare tutto il calore generato e il microprocessore si surriscaldava. Il principio non è lo stesso?
ciauz