Molte persone hanno visto girare show girl tipo elena santarelli, belen,ecc...in automobili con targhe tedesche e per questo hanno contattato staffelli di striscia la notizia...quest'ulti mo ha realizzato un servizio e spiega che il parlamento europeo sta lavorando per chiudere definitivamente questo giochino.
Ci riusciranno mai e fra quanti secoli ??? Speriamo che con il prossimo governo venga eliminato velocemente il superbollo...io sono fiducioso

A voi il servizio:
In questi ultimi mesi mi avete segnalato spessissimo di aver visto in giro per il nostro Paese molte più macchine con targa tedesca rispetto a qualche anno fa, non nel periodo estivo, ma durante tutto l’anno. Questa vostre missive, oltre al servizio fatto dai cugini delle Iene, hanno suscitato in me la classica mosca al naso e così ho iniziato ad investigare, notando non solo ciò che mi avevate scritto, ma che anche calciatori, ex-calciatori, imprenditori… guidavano macchine con targa germanica. E sapete cosa ho scoperto? Sparecchiamo subito la tavola dai falsi miti: la pratica è legale, un italiano può avere un’auto con la targa di uno Stato membro della Comunità Europea e usarla nel nostro Paese.
Vi spieghiamo come funziona. Un cittadino italiano non acquista un’auto all’estero, ma effettua l’operazione “noleggio a lungo termine”. Secondo gli esperti del settore questa operazione è più conveniente in Germania, ma secondo noi bisognerebbe setacciare il mercato per verificarlo.
I vantaggi di questo fenomeno: trattandosi di noleggio, non si deve pagare la tassa di proprietà, ultimamente incrementata dalle norme governative. Poi… niente redditometro. Inoltre, essendo l’auto immatricolata all’estero, si pagherà (meno, molto meno) la compagnia di assicurazione. Al termine del noleggio, se il nostro amico connazionale lo desidererà, l’auto potrà essere ritirata ad un prezzo concordato, vantaggiosamente inferiore al prezzo di mercato.
Il copione. Eccovi un esempio concreto. Mario Rossi (nome di fantasia) si reca in un’agenzia di broker leasing italiana per scegliere la macchina; versa un acconto e concorda il prezzo per l’eventuale riscatto. L’agenzia contatta una società tedesca, la quale acquista l’auto, la immatricola in Germania, la assicura e la manda in Italia. E il gioco è fatto.
Parliamo adesso delle multe! Sono tanti i Mario Rossi che hanno fatto questa operazione con la convinzione di diventarne immuni. Ed invece non è affatto così. Quando la Polizia Locale ferma un’auto con targa straniera per un’infrazione, il conducente è tenuto a pagare immediatamente. Se non lo farà, verrà effettuato il fermo del veicolo, esattamente come fanno con “noi” quando andiamo all’estero. Certo, poi ci sono le multe – per così dire – “indirette”, quelle prese con gli autovelox, i tutor o per sosta vietata. La credenza comune è che queste contravvenzioni cadano nel nulla, visto che sono intestate alla società straniera proprietaria dell’auto, e non al conducente. Ma da tre anni le Forze dell’Ordine si avvalgono di nuovi strumenti: a Milano, ad esempio, la Polizia Locale collabora con specialisti nel ricercare i titolari dei veicoli con targhe della Comunità Europea che circolano sulle nostre strade. Grazie a questa collaborazione la multa arriverà dritta alla società straniera che potrà agire in due modi. Pagare la contravvenzione e rateizzarla a Mario Rossi. Oppure, viceversa, non pagare la multa. E questo potrebbe diventare un bel problema per il nostro connazionale! Eh si, perché se gli agenti dovessero ribeccarlo in giro con la sua auto con targa straniera, potrebbero sequestrargliela.
Ci sono però una serie di difficoltà con le quali gli agenti italiani si scontrano quotidianamente: prima fra tutte, il dover applicare convenzioni internazionali. Cosa vuol dire tutto ciò: la Polizia Locale di Milano sostiene che “sarebbe opportuno velocizzare l’integrazione comunitaria che permetterà in un futuro di avere un database con i veicoli immatricolati in tutta la Comunità Europea”.
Inoltre le multe prese attraverso gli autovelox italiani non sono sempre accettate in Europa, perché i “nostri” strumenti fotografano il posteriore dell’auto, mentre – per esempio – la prassi tedesca prevede un’immagine frontale, nella quale compaia chiaramente anche il volto del guidatore. Nell’agosto del 2011 l’Automobil Club tedesco ha addirittura invitato i connazionali beccati in contravvenzione – e quindi anche tutti coloro che guidavano un’auto con targa tedesca – a non pagare le ammende, perché tanto “noi” italiani non avremmo fatto nessun tipo di sforzo per andare a prenderci i soldi.
Le Forze di Polizia italiane, quindi, devono fare di necessità virtù: si servono di appostamenti ed indagini su strada per cogliere sul fatto le auto targate tedesche ed i loro guidatori e potergli elevare i verbali che si meritano.
Passiamo adesso all’aspetto fiscale. Collegato alle sanzioni è probabile che parta anche un bel controllino fiscale! Eh si, perché se il furbino con targa straniera ha la capacità di pagare una cospicua rata per una fuoriserie o per un SUV, deve avere anche un 740 che glielo consenta. Ricordiamolo: la pratica del noleggio è assolutamente legale (ma lo è anche una verifica fiscale, dice la Guardia di Finanza!).
Per concludere, sappiamo che il Parlamento Europeo sta preparando una norma che vieterà l’utilizzo di un’auto con targa straniera se il conducente non ha la residenza personale o della sua attività in quel Paese. Questo significherà la fine dei giochi